Prima di raccontare la storia della piadina senza glutine, occorrerà fare un salto indietro nel tempo per conoscere il principio della ricetta originale, cioè della celebre piadina romagnola.
Sono diverse le correnti di pensiero in merito all’origine della piadina romagnola, ai suoi ingredienti e alla sua tipica forma piatta e rotonda. La prima testimonianza risale addirittura al 1371 da una ricetta del cardinale Anglico De Gromoard nella Descriptio Romandiolae (Ricettario romagnolo), dove si descrive la ricetta della piadina romagnola come la miscela della farina di grano con l’acqua e sale. Alcune fonti sostengono che le origini della piadina romagnola siano ancora più remote, risalenti al periodo degli antichi romani.
Nelle case più povere della Romagna, dal Cinquecento all’Ottocento, la piadina romagnola si conferma come un valido sostituto del pane confezionato, ed è realizzata con gli ingredienti più poveri quali la crusca, la fava, la ghianda e il mais.
La ricetta della piadina romagnola impastata con la farina di grano è un’invenzione recente, che emerge insieme alle sue varianti più ricche come la piadina unta, sfogliata e fritta.
Solo nel corso del Novecento la piadina romagnola comincia a uscire dalle campagne per essere commercializzata fresca e realizzata al momento negli appositi e tipici chioschi a righe verticali, che fioriscono in tutta la riviera romagnola.
In poco tempo la grande distribuzione si appropria della piadina romagnola e comincia a diffonderla in tutta la penisola, rendendola famosa in tutto il mondo. Il successo della piadina romagnola ha contribuito alla nascita di numerosi consorzi di tutela. Grazie all’impegno e all’attività dei consorzi la piadina romagnola ha ottenuto di recente il riconoscimento della certificazione IGP (Indicazione geografica protetta).
Esistono due principali varianti della piadina romagnola, che si distinguono per consistenza e forma.
- La classica piadina romagnola. È spessa e soffice, ed è diffusa nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena.
- La piadina riminese. È di diametro maggiore rispetto alla versione classica, ma molto più sottile. Questa piadina romagnola è diffusa in provincia di Rimini.
La nascita della piadina senza glutine
La recente diffusione della celiachia, una patologia con la quale s’indicano gli individui intolleranti al glutine, ha messo alla prova i cuochi nella ricerca di ricette e tecniche alternative per la preparazione di pane, pasta e dolci senza glutine. Tra questi anche la produzione della piadina senza glutine.
Inizialmente è stata la grande distribuzione a proporre sugli scaffali dei supermercati la piadina senza glutine. Tuttavia, questo tipo di piadina per celiaci è realizzato con farine industriali deglutinate, che impediscono di preparare un prodotto autentico e appetitoso come dovrebbe essere la tradizionale piadina romagnola.
Lo chef Anna Brienza, che conduce un laboratorio artigianale per la produzione di alimenti freschi senza glutine, ha quindi deciso di utilizzare la sua esperienza per studiare una piadina senza glutine utilizzando solo delle farine naturalmente prive di glutine, dunque più sana e gustosa, nonché identica alla piadina romagnola tradizionale.
Dopo mesi di tentativi nel perfezionare la ricetta della piadina senza glutine, lo chef Anna ha finalmente trovato il giusto mix di farine per cucinare una piadina senza glutine con la stessa fragranza e bontà della tradizionale piadina romagnola.
La piadina senza glutine dello chef Anna è l’alimento ideale per i celiaci che pretendono il massimo del gusto in cucina, nonostante siano costretti a seguire una dieta priva di glutine. La piadina per celiaci è preparata artigianalmente dallo chef Anna ogni giorno e messa sottovuoto e spedita in tutto il mondo dal Laboratorio Senza Glutine.
Potete acquistare la nostra piadina senza glutine dal sito Laboratorio Senza Glutine, dove potete trovare decine di alimenti per celiaci freschi e fatti a mano.